Prevenire condensa e muffa
5 nov 2014
Regolarmente, con l'inizio della stagione
fredda, sorge il problema della formazione d'acqua di condensa sul vetro di
finestre e vetrate, negli angoli freddi della casa, dietro gli armadi, sulle
superfici piastrellate e punti con scarsa circolazione dell’aria.
Ciò che risulta ancora più preoccupante,
tuttavia, è il fatto che la condensa può comportare la formazione di muffa
sulle superfici vetrate e sugli infissi.
Le possibili cause sono molteplici e non
dipendono esclusivamente dal modo in cui i residenti riscaldano e aerano i
locali.
La condensa è fondamentalmente
determinata dalla percentuale di umidità nell’aria e dalla temperatura
superficiale del componente edilizio.
Entrambi i fattori sono estremamente
variabili: l’umidità nell’aria interna varia durante il giorno, con l’aumento
(quando si cucina) o la diminuizione (quando si aera l’ambiente ); le
temperature superficiali, invece, variano in base alla temperatura dell’aria
esterna, alla quantità di calore trasferita mediante convenzione e alla
tecnologia di isolamento termico implementata.
La condensa si forma nel momento in cui
la temperatura della superficie raggiunge o scende al di sotto del punto di
rugiada dell’aria interna.
Se l'aria calda, carica di umidità, viene
a contatto con zone più fredde, la temperatura diminuisce e non è più in grado
di sostenere la quantità d'acqua e raggiunge il punto di rugiada. L'acqua
precipita e nei punti più freddi e si forma acqua di condensa.
Ad una temperatura di 0°gradi o meno,
l'acqua gela e può formarsi anche ghiaccio.
La muffa inizia a formasi quando la
condensa perdura per un periodo di tempo prolungato e prolifica se sono
presenti umidità e sostanze nutritive sufficienti. Le sostanze nutritive
possono essere costituite da materiale organico quali la carta da parati ruvida
o un sottile strato di polvere.
Esistono alcune possibilità per evitare
la formazione di condensa e muffa: aumentare le temperature presso le parti
fredde dell'edificio, ridurre
l'umidità dell'aria e arieggiare correttamente l’ambiente ( il maggiore apporto
d’aria fredda dall'esterno riduce l'umidità relativa dell'aria all'interno ).
Negli edifici di moderna costruzione,
un’importante fonte di calore è rappresentata dal sistema di riscaldamento a
pavimento.
Questa tecnologia assicura una
stratificazione uniforme dell’aria e consente di riscaldare l’ambiente
impostando temperature relativamente basse, purtroppo però favorisce la
formazione di condensa su finestre e facciate, dal momento che, al contrario
dei termosifoni, non prevede pressochè alcun moto convettivo dell’aria calda. E’
consigliabile riscaldare tutte le stanze dell’abitazione e non solo le stanze più
utilizzate, infatti non appena l’aria interna proveniente dagli ambienti
riscaldati penetra in aree non riscaldate, la formazione di condensa è quasi assicurata.
In abitazioni soggette a condensa e
muffa, si dovrebbe evitare di stendere i panni umidi all’interno, di avere un
alto numero di piante in vaso o acquari di grandi dimensioni. E’ consigliato
l’uso di un deumidificatore. Mobili e tappeti non devono ostacolare la
distribuzione del calore nelle aree critiche davanti alle finestre. In molte
abitazioni non è sufficiente aerare i locali semplicemente aprendo manualmente
le finestre, la soluzione migliore potrebbe essere installare dispositivi esterni
di ventilazione, in grado di garantire un livello adeguato di aerazione e
ricambio d’aria.
E' importante che i serramenti siano
installati correttamente, le ante registrate accuratamente, e che si faccia una
manutenzione annua per avere una buona tenuta all’aria e garantire funzionalità
nel tempo.
La norma DIN 4108-2 stabilisce inoltre l’obbligo
per il produttore di fornire un attestato del fattore temperatura (FRSI) di
ciascun infisso.
Su edifici di vecchia costruzione,
costruiti con materiali quali mattoni pieni o blocchi di cemento, risulta quasi
sempre necessario implementare un sistema di isolamento al fine di soddisfare i
requisiti imposti dalla norma DIN 4108-2. Può essere utile ricorrere a
dispositivi oscuranti da installare sul lato esterno delle finestre, al fine di
ottenere un isolamento termico temporaneo durante la notte.
Si consiglia caldamente l’impiego di
vetrocamere isolanti con sigillatura del bordo ottimizzata termicamente.
I tripli vetri a tecnologia “warm edge”
(bordo caldo), rappresentano in questo senso la soluzione più efficace
attualmente disponibile per prevenire la formazione di condensa e muffa
all’interno della scanalatura.
La formazione di condensa in un vetro con
warm edge indica chiaramente che l’aria interna è eccessivamente umida.
Se l'umidità è eccessiva, queste sole
misure sulla costruzione della finestra non sono sufficienti per porre rimedio
all'inconveniente.
Il produttore di finestre può influenzare
solo in modo relativo la formazione di condensa, sfortunatamente la formazione
di condensa è spesso determinato dal comportamento di coloro che occupano
l’edificio. Ogni situazione poi deve essere valutata singolarmente in base a
tante peculiarità relativamente alla costruzione, esposizione e utilizzo.
Smart Glass e vetri
elettrocromatici
13ott 2014
Spesso si cerca e si desidera il vetro per le sue doti di luminosità e
trasparenza, ma non lo si considera come merita per le sue caratteristiche più
innovative, nella maggior parte dei casi capaci di fare la vera differenza in
un progetto edilizio, anche nel residenziale, per garantire i risultati
migliori in termini di risparmio energetico e di comfort abitativo.
Secondo un’indagine studio, gli italiani non sembrano infatti tenere in dovuto
conto tutti i vantaggi e le opportunità che oggi i vetri più innovativi sono in
grado di offrire. Un italiano su tre, innanzitutto, decide il cambio dei
serramenti e dei vetri solo a fronte di un’urgenza o di una necessità pratica,
nel caso di rotture, scheggiature o semplice usura. Un italiano su cinque,
invece, non si pone nemmeno il problema di quale vetro scegliere, o con quali
caratteristiche.
Il vetro, però, non è tutto uguale, le ultime innovazioni introdotte nel
mercato, infatti, attraverso particolari trattamenti e indicazioni costruttive,
permettono di dare vita a prodotti in grado di offrire la gestione ideale del
caldo e del freddo in tutte le stagioni. A tutto vantaggio del risparmio
energetico e del conto finale in bolletta. Negli ultimi anni la spinta
tecnologica ha portato allo sviluppo di particolari vetri definiti “Smart
glass”.
Gli Smart Glass sono vetri “intelligenti”
che cambiano le proprietà di trasmissione della luce sotto l’applicazione di
tensione, luce o calore.
Gli Smart Glass consentono di ridurre i costi
per il riscaldamento, l’aria condizionata e l’illuminazione ed evitare i costi
di installazione e manutenzione di barriere ottiche motorizzate o persiane o
tende. La classe degli Smart Glass comprende vetri stratificati di
diversa natura.
C’è il vetro elettrocromatico che
cambia colore quando viene percorso da una corrente continua a bassa tensione
agli strati di ossidi metallici (strati invisibili a occhio nudo in
quanto spessi 1/50 del diametro di un capello) che ricoprono la lastra (a differenza
del vetro "fotocromatico" che cambia di colore quando
sottoposto a diverse radiazioni luminose, o del
"fotoelettrocromatico" che combina questi primi due tipi); il cambiamento
di stato è evidenziato dall’apparire di una leggera colorazione azzurra che
diventa man mano blu.
Il cambiamento avviene tramite
l’applicazione di una corrente.
Quattro sono gli stati di colorazione
possibili: chiaro, intermedio 1, intermedio 2 e blu.
La regolazione delle proprietà
ottico-energetiche del vetro avviene in maniera graduale e richiede dai 3 ai 5
minuti per passare dallo stato chiaro al color blu, che in ogni caso lascia la
lastra trasparente.
Il vetro elettrocromico è molto efficace
nel controllo del calore e della luce solari nonché dell’abbagliamento rendendo
possibile la sostituzione dei tradizionali sistemi di schermatura solare
esterni e interni, e rendendo possibile un significativo risparmio energetico
in ogni stagione, soprattutto in
quella estiva.
Quanto ai consumi di energia elettrica, Quantum Glass evidenzia che 200 metri
quadri di vetro elettrocromico consumano tanto quanto una lampada a
incandescenza da 60 Watt.
Il vetro a trasparenza variabile SPD
(Suspended Particle Device) che percorso da corrente diventa blu o nero o
grigio.
I vetri a trasparenza
variabile sono cristalli in grado di variare la resistenza al passaggio
dei raggi solari.
Quando i cristalli non sono orientati i
vetri assumono lo stato più scuro, la pellicola impedisce il passaggio della
luce dall'esterno riducendo anche la temperatura dell'abitacolo.
Quando si attiva il dispositivo la
tensione muta lo stato dei cristalli che assumono una struttura orientata verso
un'unica direzione, facendo così passare la luce dall'esterno all'interno ed il
vetro assume le sembianze in trasparenza di un qualsiasi altro cristallo
convenzionale.
Una delle principali applicazioni
pratiche della tecnologia è nel settore automobilistico, ad esempio il tetto in
cristallo Magic Sky Control di Mercedes realizzato mediante la tecnologia SPD
(Suspended Particle Device).
Poi c'è il più moderno PDLC o "In Polymer Dispersed Liquid Crystal
Device" che può passare da trasparente ad "opaco-satinato"
diventando utilizzabile anche come schermo da retroproiezione.
Questi vetri sono generalmente tipi
particolari di vetro stratificato: sono composti cioè da due strati di
vetro, tra i quali si trovano diverse sostanze immerse in un gel. Sottoponendo
le sostanze chiuse tra le due lastre ad una tensione elettrica il materiale si
vira, per esempio blu.
Proprio per diffondere una maggiore consapevolezza delle opportunità
offerte dai vetri più innovativi e per colmare il gap di conoscenze messo in
evidenza dalla ricerca Demoskopea, Saint-Gobain Glass, una delle più grandi multinazionali del vetro che
commercializza diversi tipi di "Smart Glass" sta
avviando sul territorio italiano una campagna di informazione e
sensibilizzazione dedicata al canale e in particolare al ruolo dei
serramentisti, fondamentale per alimentare una nuova cultura del vetro sul
mercato e tra gli utenti finali.
La campagna punta a valorizzare ancor più il ruolo dei serramentisti nel
portare sul mercato e sul territorio una nuova cultura del vetro, incentivando
il ricorso a soluzioni quanto più in linea con le moderne esigenze di risparmio
energetico ed efficienza domestica. Mira inoltre ad offrire un supporto
concreto agli stessi serramentisti nel proporre ai loro clienti soluzioni in
grado di creare maggior valore per loro stessi, per il mercato e per gli utenti
finali.
Una recente soluzione di Saint-Gobain è SGG
PRIVA-LITE con tecnlogia PDLC, un vetro stratificato composto da due lastre di
vetro, trasparente o colorato, con in mezzo un film contenente cristalli
liquidi. Il film è inserito fra due intercalari plastici e collocato fra le due
lastre di vetro. Basta un semplice interruttore elettrico per passare dallo
stato trasparente a traslucido e ottenere un’istantanea privacy, al riparo da
ogni sguardo.
Quando il vetro non è sotto tensione
elettrica, i cristalli liquidi si dispongono disordinatamente, conferendo al
vetro un aspetto traslucido, color bianco latte, che impedisce la visione.
Quando la tensione è attivata, i
cristalli liquidi si allineano ed il vetro diventa trasparente, consentendo la
visione. Il passaggio dallo stato ON a quello OFF e viceversa è quasi
immediato.
SGG PRIVA-LITE trasmette la stessa
quantità di luce(approssimativamente 77%) sia nello stato trasparente che
traslucido, può essere impiegato in vetrate esterne, non rende necessario l’uso
di tende o persiane e può essere curvato, serigrafato o sabbiato.
Nello stato traslucido, è anche un
eccellente schermo per la retroproiezione di video o diapositive ad alta
risoluzione, ideale per pareti divisorie interne, e può essere usato in uffici
postali o bancari, in quanto può essere inserito nelle vetrate antiproiettile,
riparando gli impiegati e creando istantaneamente uno schermo protettivo che
impedisce la visuale.
SGG PRIVA-LITE viene collegato
elettricamente ad uno speciale trasformatore, fornito per una tensione primaria
di 230 V 50 Hz.
L’interruttore deve sempre essere
collegato al circuito principale (e mai fra il trasformatore ed il vetro).
Il consumo elettrico è di circa 5 W/m2.
SGG PRIVA-LITE viene prodotto su ordinazione:
Dimensioni minime:305mm x 405mm; Dimensioni massime:1000mm x 3000mm. E’
disponibile nei colori neutro, bronzo, grigio e verde. Per maggiori
informazioni non esitate a contattare info@sapsistemi.eu
Edifici
a surplus
15 set 2014
Negli ultimi anni, il tema della sostenibilità è
diventato l’aspetto più dibattuto a livello mondiale ed è visto non solo come
un modo per migliorare la società nel suo complesso, ma anche come un metodo praticabile
per conseguire un effetto positivo sulle comunità e l'intero ambiente.
Gli edifici oggi esistenti sono infatti responsabili di
oltre un terzo dei consumi energetici nazionali e, di conseguenza, figurano tra
i maggiori produttori di emissioni di CO2.
Costruire edifici a impatto climatico zero appare
fondamentale, anche alla luce della Direttiva UE 2010/31/UE ( EPBD recast 2010) sulla
prestazione energetica nell’edilizia, a partire dal 2020 infatti i nuovi
edifici dovrebbero essere il più possibile autosufficenti sul piano energetico.
Il concetto di edificio a impatto zero ha cambiato radicalmente l’approccio
alla progettazione e alla costruzione, negli ultimi anni c’è stata una forte
spinta nel progettare edifici a
surplus, strutture ad altissima prestazione energetica,
in grado di
produrre una maggior quantità di energia rispetto a quella consumata in
condizioni di pieno regime, sfruttando energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti
rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze e sistemi di coibentazione
termica.
Il surplus energetico
viene destinato, tra gli altri impieghi, all’alimentazione delle abitazioni o al
potenziamento dell’elettromobilità.
La sfida maggiore che
l’architettura deve affrontare riguarda però conciliare efficienza energetica
con un’estetica efficace.
Per questo Sap si pone
come consulente professionale per le soluzioni
per l’involucro edilizio, ad alto impatto tecnologico e ad alto valore
aggiunto in termini di risparmio energetico, grazie a materiali coibentati
certificati, soluzioni domotiche ideate per un comfort abitativo superiore.
Prevenire condensa e muffa
5 nov 2014
Regolarmente, con l'inizio della stagione
fredda, sorge il problema della formazione d'acqua di condensa sul vetro di
finestre e vetrate, negli angoli freddi della casa, dietro gli armadi, sulle
superfici piastrellate e punti con scarsa circolazione dell’aria.
Ciò che risulta ancora più preoccupante,
tuttavia, è il fatto che la condensa può comportare la formazione di muffa
sulle superfici vetrate e sugli infissi.
Le possibili cause sono molteplici e non
dipendono esclusivamente dal modo in cui i residenti riscaldano e aerano i
locali.
La condensa è fondamentalmente
determinata dalla percentuale di umidità nell’aria e dalla temperatura
superficiale del componente edilizio.
Entrambi i fattori sono estremamente
variabili: l’umidità nell’aria interna varia durante il giorno, con l’aumento
(quando si cucina) o la diminuizione (quando si aera l’ambiente ); le
temperature superficiali, invece, variano in base alla temperatura dell’aria
esterna, alla quantità di calore trasferita mediante convenzione e alla
tecnologia di isolamento termico implementata.
La condensa si forma nel momento in cui
la temperatura della superficie raggiunge o scende al di sotto del punto di
rugiada dell’aria interna.
Se l'aria calda, carica di umidità, viene
a contatto con zone più fredde, la temperatura diminuisce e non è più in grado
di sostenere la quantità d'acqua e raggiunge il punto di rugiada. L'acqua
precipita e nei punti più freddi e si forma acqua di condensa.
Ad una temperatura di 0°gradi o meno,
l'acqua gela e può formarsi anche ghiaccio.
La muffa inizia a formasi quando la
condensa perdura per un periodo di tempo prolungato e prolifica se sono
presenti umidità e sostanze nutritive sufficienti. Le sostanze nutritive
possono essere costituite da materiale organico quali la carta da parati ruvida
o un sottile strato di polvere.
Esistono alcune possibilità per evitare
la formazione di condensa e muffa: aumentare le temperature presso le parti
fredde dell'edificio, ridurre
l'umidità dell'aria e arieggiare correttamente l’ambiente ( il maggiore apporto
d’aria fredda dall'esterno riduce l'umidità relativa dell'aria all'interno ).
Negli edifici di moderna costruzione,
un’importante fonte di calore è rappresentata dal sistema di riscaldamento a
pavimento.
Questa tecnologia assicura una
stratificazione uniforme dell’aria e consente di riscaldare l’ambiente
impostando temperature relativamente basse, purtroppo però favorisce la
formazione di condensa su finestre e facciate, dal momento che, al contrario
dei termosifoni, non prevede pressochè alcun moto convettivo dell’aria calda. E’
consigliabile riscaldare tutte le stanze dell’abitazione e non solo le stanze più
utilizzate, infatti non appena l’aria interna proveniente dagli ambienti
riscaldati penetra in aree non riscaldate, la formazione di condensa è quasi assicurata.
In abitazioni soggette a condensa e
muffa, si dovrebbe evitare di stendere i panni umidi all’interno, di avere un
alto numero di piante in vaso o acquari di grandi dimensioni. E’ consigliato
l’uso di un deumidificatore. Mobili e tappeti non devono ostacolare la
distribuzione del calore nelle aree critiche davanti alle finestre. In molte
abitazioni non è sufficiente aerare i locali semplicemente aprendo manualmente
le finestre, la soluzione migliore potrebbe essere installare dispositivi esterni
di ventilazione, in grado di garantire un livello adeguato di aerazione e
ricambio d’aria.
E' importante che i serramenti siano
installati correttamente, le ante registrate accuratamente, e che si faccia una
manutenzione annua per avere una buona tenuta all’aria e garantire funzionalità
nel tempo.
La norma DIN 4108-2 stabilisce inoltre l’obbligo
per il produttore di fornire un attestato del fattore temperatura (FRSI) di
ciascun infisso.
Su edifici di vecchia costruzione,
costruiti con materiali quali mattoni pieni o blocchi di cemento, risulta quasi
sempre necessario implementare un sistema di isolamento al fine di soddisfare i
requisiti imposti dalla norma DIN 4108-2. Può essere utile ricorrere a
dispositivi oscuranti da installare sul lato esterno delle finestre, al fine di
ottenere un isolamento termico temporaneo durante la notte.
Si consiglia caldamente l’impiego di
vetrocamere isolanti con sigillatura del bordo ottimizzata termicamente.
I tripli vetri a tecnologia “warm edge”
(bordo caldo), rappresentano in questo senso la soluzione più efficace
attualmente disponibile per prevenire la formazione di condensa e muffa
all’interno della scanalatura.
La formazione di condensa in un vetro con
warm edge indica chiaramente che l’aria interna è eccessivamente umida.
Se l'umidità è eccessiva, queste sole
misure sulla costruzione della finestra non sono sufficienti per porre rimedio
all'inconveniente.
Il produttore di finestre può influenzare
solo in modo relativo la formazione di condensa, sfortunatamente la formazione
di condensa è spesso determinato dal comportamento di coloro che occupano
l’edificio. Ogni situazione poi deve essere valutata singolarmente in base a
tante peculiarità relativamente alla costruzione, esposizione e utilizzo.
La condensa è fondamentalmente determinata dalla percentuale di umidità nell’aria e dalla temperatura superficiale del componente edilizio.
Esistono alcune possibilità per evitare la formazione di condensa e muffa: aumentare le temperature presso le parti fredde dell'edificio, ridurre l'umidità dell'aria e arieggiare correttamente l’ambiente ( il maggiore apporto d’aria fredda dall'esterno riduce l'umidità relativa dell'aria all'interno ).
Negli edifici di moderna costruzione, un’importante fonte di calore è rappresentata dal sistema di riscaldamento a pavimento.
In abitazioni soggette a condensa e muffa, si dovrebbe evitare di stendere i panni umidi all’interno, di avere un alto numero di piante in vaso o acquari di grandi dimensioni. E’ consigliato l’uso di un deumidificatore. Mobili e tappeti non devono ostacolare la distribuzione del calore nelle aree critiche davanti alle finestre. In molte abitazioni non è sufficiente aerare i locali semplicemente aprendo manualmente le finestre, la soluzione migliore potrebbe essere installare dispositivi esterni di ventilazione, in grado di garantire un livello adeguato di aerazione e ricambio d’aria.
E' importante che i serramenti siano installati correttamente, le ante registrate accuratamente, e che si faccia una manutenzione annua per avere una buona tenuta all’aria e garantire funzionalità nel tempo.
Smart Glass e vetri elettrocromatici
13ott 2014
Spesso si cerca e si desidera il vetro per le sue doti di luminosità e
trasparenza, ma non lo si considera come merita per le sue caratteristiche più
innovative, nella maggior parte dei casi capaci di fare la vera differenza in
un progetto edilizio, anche nel residenziale, per garantire i risultati
migliori in termini di risparmio energetico e di comfort abitativo.
Secondo un’indagine studio, gli italiani non sembrano infatti tenere in dovuto
conto tutti i vantaggi e le opportunità che oggi i vetri più innovativi sono in
grado di offrire. Un italiano su tre, innanzitutto, decide il cambio dei
serramenti e dei vetri solo a fronte di un’urgenza o di una necessità pratica,
nel caso di rotture, scheggiature o semplice usura. Un italiano su cinque,
invece, non si pone nemmeno il problema di quale vetro scegliere, o con quali
caratteristiche.
Il vetro, però, non è tutto uguale, le ultime innovazioni introdotte nel
mercato, infatti, attraverso particolari trattamenti e indicazioni costruttive,
permettono di dare vita a prodotti in grado di offrire la gestione ideale del
caldo e del freddo in tutte le stagioni. A tutto vantaggio del risparmio
energetico e del conto finale in bolletta. Negli ultimi anni la spinta
tecnologica ha portato allo sviluppo di particolari vetri definiti “Smart
glass”.
Gli Smart Glass sono vetri “intelligenti”
che cambiano le proprietà di trasmissione della luce sotto l’applicazione di
tensione, luce o calore.
Gli Smart Glass consentono di ridurre i costi
per il riscaldamento, l’aria condizionata e l’illuminazione ed evitare i costi
di installazione e manutenzione di barriere ottiche motorizzate o persiane o
tende. La classe degli Smart Glass comprende vetri stratificati di
diversa natura.
C’è il vetro elettrocromatico che
cambia colore quando viene percorso da una corrente continua a bassa tensione
agli strati di ossidi metallici (strati invisibili a occhio nudo in
quanto spessi 1/50 del diametro di un capello) che ricoprono la lastra (a differenza
del vetro "fotocromatico" che cambia di colore quando
sottoposto a diverse radiazioni luminose, o del
"fotoelettrocromatico" che combina questi primi due tipi); il cambiamento
di stato è evidenziato dall’apparire di una leggera colorazione azzurra che
diventa man mano blu.
Il cambiamento avviene tramite
l’applicazione di una corrente.
Quattro sono gli stati di colorazione
possibili: chiaro, intermedio 1, intermedio 2 e blu.
La regolazione delle proprietà
ottico-energetiche del vetro avviene in maniera graduale e richiede dai 3 ai 5
minuti per passare dallo stato chiaro al color blu, che in ogni caso lascia la
lastra trasparente.
Il vetro elettrocromico è molto efficace
nel controllo del calore e della luce solari nonché dell’abbagliamento rendendo
possibile la sostituzione dei tradizionali sistemi di schermatura solare
esterni e interni, e rendendo possibile un significativo risparmio energetico
in ogni stagione, soprattutto in
quella estiva.
Quanto ai consumi di energia elettrica, Quantum Glass evidenzia che 200 metri
quadri di vetro elettrocromico consumano tanto quanto una lampada a
incandescenza da 60 Watt.
Il vetro a trasparenza variabile SPD
(Suspended Particle Device) che percorso da corrente diventa blu o nero o
grigio.
I vetri a trasparenza
variabile sono cristalli in grado di variare la resistenza al passaggio
dei raggi solari.
Quando i cristalli non sono orientati i
vetri assumono lo stato più scuro, la pellicola impedisce il passaggio della
luce dall'esterno riducendo anche la temperatura dell'abitacolo.
Quando si attiva il dispositivo la
tensione muta lo stato dei cristalli che assumono una struttura orientata verso
un'unica direzione, facendo così passare la luce dall'esterno all'interno ed il
vetro assume le sembianze in trasparenza di un qualsiasi altro cristallo
convenzionale.
Una delle principali applicazioni
pratiche della tecnologia è nel settore automobilistico, ad esempio il tetto in
cristallo Magic Sky Control di Mercedes realizzato mediante la tecnologia SPD
(Suspended Particle Device).
Poi c'è il più moderno PDLC o "In Polymer Dispersed Liquid Crystal
Device" che può passare da trasparente ad "opaco-satinato"
diventando utilizzabile anche come schermo da retroproiezione.
Questi vetri sono generalmente tipi
particolari di vetro stratificato: sono composti cioè da due strati di
vetro, tra i quali si trovano diverse sostanze immerse in un gel. Sottoponendo
le sostanze chiuse tra le due lastre ad una tensione elettrica il materiale si
vira, per esempio blu.
Proprio per diffondere una maggiore consapevolezza delle opportunità
offerte dai vetri più innovativi e per colmare il gap di conoscenze messo in
evidenza dalla ricerca Demoskopea, Saint-Gobain Glass, una delle più grandi multinazionali del vetro che
commercializza diversi tipi di "Smart Glass" sta
avviando sul territorio italiano una campagna di informazione e
sensibilizzazione dedicata al canale e in particolare al ruolo dei
serramentisti, fondamentale per alimentare una nuova cultura del vetro sul
mercato e tra gli utenti finali.
La campagna punta a valorizzare ancor più il ruolo dei serramentisti nel
portare sul mercato e sul territorio una nuova cultura del vetro, incentivando
il ricorso a soluzioni quanto più in linea con le moderne esigenze di risparmio
energetico ed efficienza domestica. Mira inoltre ad offrire un supporto
concreto agli stessi serramentisti nel proporre ai loro clienti soluzioni in
grado di creare maggior valore per loro stessi, per il mercato e per gli utenti
finali.
Una recente soluzione di Saint-Gobain è SGG
PRIVA-LITE con tecnlogia PDLC, un vetro stratificato composto da due lastre di
vetro, trasparente o colorato, con in mezzo un film contenente cristalli
liquidi. Il film è inserito fra due intercalari plastici e collocato fra le due
lastre di vetro. Basta un semplice interruttore elettrico per passare dallo
stato trasparente a traslucido e ottenere un’istantanea privacy, al riparo da
ogni sguardo.
Quando il vetro non è sotto tensione
elettrica, i cristalli liquidi si dispongono disordinatamente, conferendo al
vetro un aspetto traslucido, color bianco latte, che impedisce la visione.
Quando la tensione è attivata, i
cristalli liquidi si allineano ed il vetro diventa trasparente, consentendo la
visione. Il passaggio dallo stato ON a quello OFF e viceversa è quasi
immediato.
SGG PRIVA-LITE trasmette la stessa
quantità di luce(approssimativamente 77%) sia nello stato trasparente che
traslucido, può essere impiegato in vetrate esterne, non rende necessario l’uso
di tende o persiane e può essere curvato, serigrafato o sabbiato.
Nello stato traslucido, è anche un
eccellente schermo per la retroproiezione di video o diapositive ad alta
risoluzione, ideale per pareti divisorie interne, e può essere usato in uffici
postali o bancari, in quanto può essere inserito nelle vetrate antiproiettile,
riparando gli impiegati e creando istantaneamente uno schermo protettivo che
impedisce la visuale.
SGG PRIVA-LITE viene collegato
elettricamente ad uno speciale trasformatore, fornito per una tensione primaria
di 230 V 50 Hz.
L’interruttore deve sempre essere
collegato al circuito principale (e mai fra il trasformatore ed il vetro).
Il consumo elettrico è di circa 5 W/m2.
SGG PRIVA-LITE viene prodotto su ordinazione:
Dimensioni minime:305mm x 405mm; Dimensioni massime:1000mm x 3000mm. E’
disponibile nei colori neutro, bronzo, grigio e verde. Per maggiori
informazioni non esitate a contattare info@sapsistemi.eu
Edifici a surplus
Facciate Verdi
14 ago 2014
Le facciate verdi stanno assumendo sempre maggiore
popolarità e vengono installate su vasta gamma sia in ambienti domestici che
commerciali, vengono usate non solo come elemento decorativo per gli
edifici urbani, ma anche come strumento per la protezione della facciata
dell’edificio e per il risparmio energetico.
Proprio come il verde su tetto, anche il verde
verticale è un’eccellente soluzione al problema della carenza di verde nelle
aree urbane. Sono adatte per edifici con poco spazio per la
piantumazione di vegetazione sul suolo, in quanto vengono montate sul muro
esterno dell’edificio tramite una sottostruttura e costituiscono una tipologia
di facciata ventilata. Perfino uno spazio
minimo può essere sufficiente per aggiungere qualche metro quadrato di verde.
La facciata verde è uno strumento creativo naturale che contribuisce
a mantenere la biodiversità ecologica e migliorare il volto delle nostre città,
crea un elemento particolarmente suggestivo che non solo ammorbidisce lo
spazio circostante ma aumenta il valore ambientale dell'area.
Le pareti verdi, infatti, creano un buon isolamento termico
e riducono l’aumento di calore che si verifica nelle aree densamente popolate,
migliorando la filtrazione dell'aria e la creazione di un sano microclima
locale, favorendo il risparmio energetico.
La scelta della vegetazione dipende da aspetti quali
l’esposione della facciata, l’apporto di luce, la sua dimensione e le necessità
di manutenzione.
Nella progettazione bisogna garantire che venga
progettato con attenzione alle spese di
manutenzioni relative agli anni dopo l installazione, considerando quindi anche
un efficace sistema di irrigazione. Grazie alla posizione verticale,
sono estremamente vulnerabili alle correnti d'aria e devono quindi essere tenute
umide costantemente dal sistema di irrigazione che può essere corredato da un
sistema di raccolta dell’acqua.
Le Case Passive
Una
casa passiva si può paragonare ad un vero e proprio schermo protettivo da cui
il calore non fuoriesce, questo significa temperature e calore equamente distribuito
in tutte le stanze, livelli di comfort interno ineguagliabili e costanti, nessuna
variazione di temperatura significativa o fastidiosi spifferi.
Nate in Svezia, le case passive sono diffuse principalmente in Germania, Austria, Olanda e altri paesi
nord-europei. Anche in Italia sono ormai tante le esperienze su tutta l'area
nazionale.
Queste
prestazioni si ottengono solo con una progettazione molto attenta, specie nei riguardi del sole, e con l’altissima qualità costruttiva dei componenti
utilizzati, denominati appunto “componenti passivi” (per esempio finestre a
taglio termico, materiali isolanti, impianti per il recupero del calore)
su murature perimetrali, tetto, superfici vetrate e mediante l'adozione di
sistemi di ventilazione
controllata a recupero energetico, grazie
ai quali l'aria calda in uscita (dalla cucina, dal bagno e dal WC) viene
convogliata verso uno scambiatore a flusso, dove l'aria fredda in ingresso
riceverà dall´80% sino al 95% del calore. L´aria di alimentazione viene così
riconvogliata verso la casa (soggiorno e camere da letto).
In una casa passiva in genere non viene utilizzato un
impianto di riscaldamento tradizionale, ossia caldaia e termosifoni o sistemi analoghi, ma esiste almeno una
fonte di calore fornita con sistemi “non convenzionali” (es. pannelli solari o pompa di calore ). In questo modo è possibile riscaldare nuovamente "l'aria di
alimentazione" necessaria per il riscaldamento o riscaldare l'acqua.
I
termosifoni e le superfici irradianti non sono necessari, anche se il loro
utilizzo è ammesso: in tal caso possono essere di dimensioni ridotte.
Viene
considerata passiva una costruzione che ha fabbisogno energetico utile
richiesto per il riscaldamento ≤ 15 kWh/(m²a) ovvero: carico termico invernale
≤ 10 W/m²; fabbisogno energetico utile richiesto per il raffrescamento ≤ 15
kWh/(m²a); carico termico estivo ≤ 10 W/m²; tenuta all'aria n50 ≤ 0,6/h; fabbisogno
energetico primario di energia ≤ 120 kWh/(m²a); temperatura delle superfici
interne deve essere al di sopra di 17°C.
La diffusione dello standard casa-passiva può inoltre portare
risultati importanti e significativi per la difesa del clima attraverso
all'utilizzo razionale delle risorse energetiche fossili (Gas, petrolio,etc.) e
grazie alle ridotte emissioni di CO2
Una
casa passiva, in un anno, ha bisogno in media di non più di 1,5 litri di
carburante o di 1,5 m3 di gas metano (equivalenti a circa 15 kWh) per metro
quadrato di superficie abitativa. Questo equivale ad un risparmio di più del
90% di energia rispetto ai consumi medi delle abitazioni attuali!
Per chiarezza: oggi un edificio costruito per rispettare le norme in vigore
riguardanti i consumi energetici ha bisogno, per il solo riscaldamento, di
almeno 10-12 litri di carburante per metro quadrato di superficie abitativa.
Il concetto di casa-passiva è uno dei più moderni, ed
attuabili, standard costruttivi oggi disponibili.
I requisiti di tale tecnologia costruttiva, portano una nuova
prospettiva progettuale e realizzativa per i tecnici del settore, ingegneri ed
architetti. Il valore economico delle costruzioni, che nel caso passivo è
intrinseco della costruzione, si rafforza sul mercato immobiliare.
L'investimento nel comfort e nell'efficienza energetica, ha come risultato
quello di aumentare il plusvalore dell’immobile.
Progettazione parametrica per lo sviluppo delle facciate
15 giu 2014
Negli ultimi anni si è sviluppato il “parametricismo”, un nuovo paradigma architettonico che invece di mettere insieme
rigide ed ermetiche figure geometriche, come tutti i precedenti stili
architettonici, avvicina componenti malleabili in un gioco dinamico di mutue
rispondenze e di adattabilità al contesto, per la
creazione di forme curve complesse.
Ogni caratteristica – la posizione, la geometria, il materiale –
di un singolo elemento architettonico può essere associata o essere in
relazione di causa-effetto con qualsiasi altra caratteristica di qualsiasi
altro elemento del progetto.
Le città sono un condotto cruciale dei nostri consumi globali di
energia, acqua e aria.
Gli edifici consumano e inquinano durante il loro ciclo vitale
così come durante la loro costruzione.
La sostenibilità ecologica della nostra civiltà dipende dalla
nostra abilità nel trovare metodi più intelligenti e più veloci per imbrigliare
e utilizzare le limitate risorse dell’ambiente naturale. Questa necessità
impone nuove restrizioni alla progettazione dell’ambiente edificato e il
ricorso non solo a nuove tecnologie e a soluzioni ingegneristiche innovative,
ma anche a un nuovo ordine architettonico e a una nuova espressione stilistica
del contesto urbano.
La facciata ha un pattern che determina un’inclinazione e che cambia continuamente ottimizzando la protezione dai raggi del sole in relazione alla immissione di luce per ogni punto della facciata. Questa modulazione adattativa dà all’edificio un’estetica organica che rende leggibile la sua collocazione nell’ambiente e facilita la comprensione e la navigazione del contesto urbano.
La facciata parametrica è quindi una
facciate dalla geometria complessa con soluzioni architettoniche altamente personalizzate,
è possibile per
esempio rendere modificabili le facciate
continue in funzione dell'andamento solare, per la modulazione
adattativa di un sistema di schermi.
Il sistema
di schermi avvolge la facciata e la spazialità, la forma e l’orientamento dei
singoli elementi si trasformano gradualmente per adattarsi alla specifiche
condizioni di esposizione al sole del punto della facciata in cui sono
rispettivamente collocati.
Con l’arrivo del software parametrico 3D sembra aprirsi una nuova era
per la progettazione e la costruzione di facciate altamente complesse. In pochi
anni la costruzione dell’involucro degli edifici più audaci sarà caratterizzata
da disegni parametrici, con sistemi di facciata altamente flessibili, e
completata da progettazione, gare d’appalto, catene di produzione soluzioni
software e attrezzature adeguate. Questo ridurrà drasticamente il carico di
lavoro per la realizzazione delle facciate 3D e si aprirà un nuovo capitolo nel
futuro dell'architettura.
Il concetto parametrico 3D di Schüco, leader nel campo della Facciate Strutturali propone
un ampia gamma di prodotti adatti a tutte le esigenze sia estetiche che
pratiche, offre al progettista la
concreta possibilità di progettare soluzioni di involucro altamente creative e
personalizzate, costituite da moduli dalle forme complesse (piramidali, a
rombo, con angolature differenti) e con funzioni diverse (controllo
dell'illuminazione, produzione di energia fotovoltaica, ventilazione).
Inoltre garantisce l’affidabilità della
costruzione e, all’investitore e all’impresa di costruzione, la certezza dei
costi, come è tipico delle costruzioni a sistema.
Personalizzazione
progettuale e normalizzazione industriale coesistono in 3D Parametric concept,
applicazione in grado di integrarsi con gli altri sistemi per facciate e serramenti
per assicurare qualità formale, comfort degli utenti, eccellenza delle
prestazioni energetiche e compatibilità ambientale.
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