martedì 4 novembre 2014

Edifici a surplus

Negli ultimi anni, il tema della sostenibilità è diventato l’aspetto più dibattuto a livello mondiale ed è visto non solo come un modo per migliorare la società nel suo  complesso, ma anche come un metodo praticabile per conseguire un effetto positivo sulle comunità e l'intero ambiente.

Gli edifici oggi esistenti sono infatti responsabili di oltre un terzo dei consumi energetici nazionali e, di conseguenza, figurano tra i maggiori produttori di emissioni di CO2.

Costruire edifici a impatto climatico zero appare fondamentale, anche alla luce della Direttiva UE 2010/31/UE ( EPBD recast 2010) sulla prestazione energetica nell’edilizia, a partire dal 2020 infatti i nuovi edifici dovrebbero essere il più possibile autosufficenti sul piano energetico.

Il concetto di edificio a impatto zero ha cambiato radicalmente l’approccio alla progettazione e alla costruzione, negli ultimi anni c’è stata una forte spinta nel progettare edifici a surplus, strutture ad altissima prestazione energetica,  in grado di produrre una maggior quantità di energia rispetto a quella consumata in condizioni di pieno regime, sfruttando energia da fonti rinnovabili, compresa l’energia da fonti rinnovabili prodotta in loco o nelle vicinanze e sistemi di coibentazione termica.

Il surplus energetico  viene destinato, tra gli altri impieghi,  all’alimentazione delle abitazioni o al potenziamento dell’elettromobilità.

La sfida maggiore che l’architettura deve affrontare riguarda però conciliare efficienza energetica con un’estetica efficace.

Per questo Sap si pone come consulente professionale per le soluzioni  per l’involucro edilizio, ad alto impatto tecnologico e ad alto valore aggiunto in termini di risparmio energetico, grazie a materiali coibentati certificati, soluzioni domotiche ideate per un comfort abitativo superiore.

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