L’elemento “falso telaio” o “contro
telaio” o “cassa matta” spesso non viene infatti preso in considerazione in
maniera adeguata. In realtà anch’esso svolge un ruolo importante
nell’applicazione della finestra. Spesso viene scelto dall’impresa o dal
serramentista, puntando su soluzioni semplici ed economiche, che, però, non
sono in grado di garantire una bassa trasmittanza.
Il controtelaio può essere impiegato
per ogni soluzione tecnica, che si tratti di serramento con cassonetto, con
cassonetto esterno, con persiana, oppure con frangisole, risultando sempre in
linea con i criteri per edifici a basso consumo energetico ed edifici
CasaClima. Pensiamo al caso di una finestra dalle prestazioni
tecnico-funzionali eccezionali, con prove di tenuta e isolamento ottimi, che
però non risulta posare correttamente o viene addirittura montata su un
controtelaio metallico-i classici tubolari in ferro che peggiorano la
trasmittenza tecnica del nodo applicativo-oppure con un falso telaio in legno,
suscettibile di imbarcarsi ed incapace di garantire una buona durata negli
anni. I valori di laboratorio certificati non corrisponderebbero più a quanto
dichiarato dal produttore, con conseguenti contenziosi tra impresa,
produttore/rivenditore e cliente finale. La posa in opera rappresenta una fase cruciale
per il buon esito di un cantiere e per assicurarsi il rispetto delle leggi in
vigore(vedi, ad esempio, il DL 311/06). Mentre nel resto d’Europa l’utilizzo
del falso è molto limitato grazie a una corretta lettura degli esecutivi, in
Italia è una componente costruttiva tipica e diventa oggi elemento di
completamento del serramento isolante.
Con il controtelaio isolato oggi
questo è possibile: la parte a vista, infatti, è rivestita da materiale isolato
per caratteristica intrinseca .
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